venerdì 25 febbraio 2011

Tentativo Torrione di val Farina - via Giochi di Potere

Questa era la classica via che mi aveva sempre incuriosito sfogliando la guida... quella che volevo sempre andare a vedere ma poi cadeva in secondo piano. Oggi mi decido e vado; voglio provare una solitaria in questo posto dimenticato da tutti anche se vicinissimo alle classiche lecchesi. Lasciato alle spalle il rifugio Piazza (e il sole) si entra in un ambiente desolato e cupo... dopo una discesa con catene si giunge alla base del canalone detritico di val Farina. Da qui con fatica e molta attenzione si guadagna quota su detriti (massi) del tutto instabili poi sotto al torrione si prende il canale di destra... neve dura, alberi sradicati, cumuli di terra ghiacciata e massi instabili... con qualche passaggio delicato si arriva all' attacco (non usare le vecchie e marce corde fisse!). L' ambiente circostante non è accogliente, si sentono scariche dai canali vicini e fa freddo (espo SW ma il sole almeno nella parte bassa arriva al pomeriggio). Il primo tiro è un 6a in fessura leggermente strapiombante, parto... al secondo movimento mi salta una tacca (so che la roccia non è ottima,  controllo tutte le prese), continuo, metto il primo rinvio e mentre sto per far passare la corda viene via la lama a cui sono attaccato! riesco ad afferrare il rinvio ed evito di cadere alla base! pazienza, continuo e raggiungendo il secondo spit mi saltano altre due tacche (sto facendo attenzione, non mi appendo a caso), rinvio, faccio per continuare nella fessura e scopro che è ricoperta da due millimetri di ghiaccio per circa cinque metri... provo a destra ma si stacca un' altra scaglia! Sono a dieci metri da terra (al secondo spit) e mi sono saltate cinque prese e la fessura è verglassata!!! Lascio una maglia rapida e mi calo. Per fortuna con una doppia riesco ad evitare la parte più scabrosa del canale di accesso poi in qualche modo ridiscendo il canale detritico e ritorno di corsa verso il Piazza e a Rancio!
Sapevo che non avrei incontrato condizioni ottimali --> roccia mediocre, freddo, ravanage ecc... ma così è troppo!
Beh ho visitato finalmente questo Torrione e non credo di tornarci presto!!
L' ambiente è isolato, solitario e severo, il tutto a due passi dalle zone più battute il che rende questo posto molto particolare e può giustificare una visita.

Poi, io ho salito 10 metri della via, ne rimangono 200 e continuando potrebbe essere meglio oppure venendo in altra stagione si ha tutt' altro approccio...

Se volete andare, trovate info dettagliate sul sito di Paolo e Sonja. La via è Giochi di Potere.









mercoledì 23 febbraio 2011

Dimitri - Onsernone

Ogni volta che torno in questa Valle mi sento meglio. A Berzona regna la pace e insieme a noi solo altri due climber bernesi con la nostra stessa meta (che coincidenza! probabilmente la via non riceverà più ripetizioni quest' anno, non è molto frequentata...). L' avvicinamento è parte integrante della via, quest' ultima perderebbe qualcosa senza l' ora di bosco tra ometti, camosci e forme naturali forti.
Primo tiro, subito strapiombino poi placca e ancora placca più facile e risalti fino al quinto tiro; questo parte in traverso a sx poi su dritto per fessura da attrezzare. Il sesto è pazzesco! equilibrio in placca, diedro e tacche poi diedro aperto strapiombante con fessura fino all' uscita su tacche!!! (30 m. da integrare in alto) bellissimo e grande soddisfazione (a parte i due resting...). Settimo, tacche da tenere su pinna in mezzo al cielo con bellissimi movimenti e uscita a sorpresa (sosta scomoda!). Da qui ci siamo calati; la via continua per altri quattro tiri impegnativi... L' ottavo è un traverso molto delicato...
Gran bella giornata con Alberto! abbiamo scalato in canottiera!

La via è Dimitri, 7a (6c obb.) 360 m. (espo. Sud) alla Parete Ai Monti, sopra Berzona, Valle Onsernone.

Avvicinamento:
Da Berzona la parete è ben visibile (si vedono anche le altre pareti della zona), attenzione a dove posteggiate. Dalla grande chiesa salire per vicoli tra le case e raggiungere la chiesetta dove inizia il bosco, a sx fontana e sentiero in traverso, altra fontana e poi nel bosco... le tracce e gli ometti ci sono, con un po' di attenzione e fiuto si arriva alla base in poco tempo.

Salita:
L1: tettino poi placca. 45 m. / 6a+
L2: placca. 50 m. / 6a
L3: placca. 45 m. / 5b
L4: placca e poi risalti. 45 m. / 5c
L5: in diagonale a sx poi fessura da attrezzare e diedro aperto. 35 m. / 6a+
L6: placca, diedro e fessura strapiombante atletica, stupenda! 30 m. / 7a
L7: muro verticale a tacche. 30 m. / 6c+
Da qui ci siamo calati usando la sosta di calata S7 poco più in alto della S7 di salita (delicato, attenzione).

L8: traverso esposto e delicato poi su dritto. 20 m. / 7a
L9: 25 m. / 6c+
L10: 20 m. / 6a+
L11: 40 m. / 6b/6c

Discesa:
Possibile in doppia o a piedi dalla cima.

Materiale:
Due corde, 12 rinvii, camalot da 0,3 a 3, micro friends e micro dadi.

Per info vedi Guida d' arrampicata Ticino e Moesano di Glauco Cugini edizioni CAS.

la parete è quella di dx

avvicinamento

 primo tiro

sesto tiro splendido!

bellissima giornata

settimo tiro

verso giù

ottavo tiro (non salito)

S7 di calata

vuoto

vuoto

doppie

alla prossima per finire questa bella e impegnativa via!









lunedì 21 febbraio 2011

Lavizzara Ski

Fusio si trova in fondo alla val Lavizzara; un posto dimenticato da Dio (ma non dal Botta), circondato da aspre cime tipicamente ticinesi. Siamo soli, tracciamo a fatica nel ripido bosco direzione Lago di Mognola, salendo ci rendiamo conto della parecchia neve nuova e decidiamo di non continuare per il Pizzo Canà. Dal lago saliamo in località Sassina fino alla q. 2364 m. alla base dello sperone SW del Canà. Qui ci fermiamo e dopo aver testato le potenzialità boulder della zona, ci buttiamo giù su neve "a tratti" magnifica...
Con Andrea!







venerdì 18 febbraio 2011

Magehorn 2620 m. - Simplon

Inverno avaro di polvere... ci si arrangia!!! Così saliamo con Andrea in zona Sempione alla ricerca di qualcosa di non pericoloso da sciare. Scegliamo il classico Magehorn in prossimità del Passo del Sempione.  Non siamo soli, altre cinque persone hanno avuto la nostra stessa idea. Durante la salita (molto tranquilla) conosciamo tre ragazzi di Milano della scuola "Guido Della Torre", ciao!!!
Molto divertente la discesa nella bella neve recente! All' una siamo a mangiare un bel panino al di là della dogana, in Italia...
Oggi con Andrea ci siamo scambiati i materiali così che ho potuto provare i nuovi bellissimi scarponi Dynafit e gli ultra leggeri Ski Trab! un altro mondo, mi sa che cambio...











Magehorn 2620 m. - Simplon

Difficoltà: MS
Dislivello: 800 m.
Espo: Est/Sud
CNS: 1309 Simplon

Accesso:

Milano, Gravellona Toce, Domodossola, Gondo (frontiera Italia/Svizzera), Passo del Sempione.

Salita:

Da Nideralp 1825 m. (poco prima del Passo), salire per bosco rado in direzione ovest fin nei pressi della q. 2509 m. (Hotosse), poi proseguire per falsopiano e per pendio ripido raggiungere la Magelicke 2439 m. Seguire ora la cresta/pendio sud fino in vetta.

Discesa:

Scendere direttamente a Niederalp destreggiandosi a piacere tra i ripidi pendii e i boschetti della parte bassa (passi molto divertenti).

domenica 13 febbraio 2011

Ginat solo - Les Droites

Venerdì sera decido all'ultimo di partire, è da un po' che guardo questa parete... le condizioni sembrano ottime. Sabato mattina lascio Milano alle cinque con l'intenzione di prendere la prima funivia per i Grands Montets, ad Argentiere c'è già coda... salirò con la seconda. In un'ora raggiungo la base della parete, sono le 10.30 si vedono un po' di cordate e pochi metri sopra la crepaccia c'è un altro solitario.
Fissare la parete fa impressione, è alta, ombrosa e ripida! Per un attimo penso di rinunciare poi mi rendo conto che le condizioni sono ottime, non fa neanche freddo e mi sento in forma!
La crepaccia si supera bene per un muretto verticale poi su ottima traccia si raggiunge la Messner che sale in uno stretto canale con bei passaggi. Puntando alle goulottes in alto si incontrano dieci metri di ghiaccio duro (unico tratto in ghiaccio della via). Ci sono poi muri quasi verticali e canaletti fino al pendio sommitale che porta al colletto dove termina la via.
Ho impiegato quattro ore senza correre e aspettando in un paio di passaggi dietro alle cordate. Qualche giorno fa un cordata ci ha messo 3.30 ore (!) e Ueli Steck ce ne ha messe 2!
Le condizioni sono ottime e i numerosissimi passaggi rendono la vita più facile nel complesso però la parete non perde il suo impegno!!!
Al colle conosco l'altro solitario e decidiamo di fare le doppie insieme in modo da fare più veloce e non intasare il canale (stanno arrivando le cordate che nel frattempo avevamo superato). Nella parte alta non c'è molta neve (attenzione a sassi mobili) e le corde un po' si incastrano poi meglio fino all' ultima doppia che deposita giusto sotto la crepaccia (60 m.); in tutto una decina di doppie. Sono le 16.30 e mi aspetta una lunghissima discesa fino a Chamonix (impiegherò 4.30 ore)... Sono a piedi ma la traccia è buona e così corro giù fino al Glacier de Leschaux e mi incammino sulla Mer de Glace, l'ultima luce riempie di rosso i Dru! poi tiro fuori la pila... La neve è poca e dura, verso la fine della Mer de Glace mi trovo al buio tra massi e blocchi di ghiaccio senza una vera traccia ma con un po' di attenzione (e di fiuto) arrivo alla grotta e alla scala di ferro che risale la morena! Finita la scalinata, un sentiero a tornanti risale fino a Montenvers e da qui un sentiero molto battuto e quindi ghiacciato a tratti! porta in un' ora (di corsa) a Chamonix (ultimi metri su pista da sci). Dal colle di fine via a Chamonix sono circa 3000 metri di dislivello, e molto di più di sviluppo, discesa infinita!
Sono le 21 e mi trovo a Chamonix e devo arrivare ad Argentiere: sono ancora 9 km! Mi incammino facendo l'autostop, non si ferma nessuno! dopo un km si accosta un auto, sono tre ragazze, tre sciatrici di Chamonix! queste belle ragazze sono le mie salvatrici, sono stanco e in auto dico poche parole... Mi faccio lasciare a un centinaio di metri dalla macchina, ormai è fatta e voglio godermi fino all' ultimo questa meravigliosa giornata! Il viaggio di ritorno a Milano è ordinaria amministrazione, con la musica ad alto volume!




















Ginat - Les Droites

IV - 5 - 1000 m.
Espo: N
Quota attacco: 3000 m.

Accesso:
Da Argentiere prendere la funivia dei Grands Montets che porta al colle omonimo a 3233 m. 
Da qui abbassarsi in diagonale a sx sul Glacier de Rognons e passare tra il Rognon q. 2866 m. e lo sperone NE della Grande Rocheuse poi salire a base parete (crepacci e pericolo di caduta seracchi sul percorso).

Salita:
Superare la crepaccia, risalire un primo pendio (50°-60°) e infilarsi nel canale incassato della via Messner. Crestina di neve e poi pendio (60°) fino alla base delle difficoltà. Attaccare a sx della evidente variante Jackson e tendendo a dx seguire le goulottes e i muri ghiacciati fino al pendio (50° - 100 m.) che porta al colle. Da qui ci si cala nel canale o si prosegue per cresta in vetta.

Discesa:
Dal colletto partono le doppie, circa 10 fino a sotto la crepaccia, versante Talefre.
Proseguire su Glacier de Talefre fino al Glacier de Leschaux. Seguire ora la Mer de Glace fino alle scale in ferro che portano ad un sentiero e quindi a Montenvers. Da qui per sentiero nel bosco (indicazioni) a Chamonix. 

Per info:
Guida Neige, glace et mixte di Damilano vol. 1 oppure chiedete!