venerdì 14 dicembre 2012

Esperienze d'autunno

Un autunno quello di quest'anno che per me è durato circa quaranta giorni, un periodo che separa l'estate dall'inverno, stagioni che non voglio definire ma sentire. Un lasso di tempo per provare, capire, cambiare, azzardare e anche riposare.
Tante foto e alcune considerazioni, tanti posti nuovi e attività all'apparenza diverse tra loro ma tutte indirizzate verso lo stesso obiettivo.

Dopo una settimana in Valmasino con il Corso Guide, decido di rimanere qualche altro giorno per scalare in Valle, sarò ospite del local e mio compagno di corso Pietro Biasini.
Iniziamo a corteggiare il Tampax, io mi muovo a fatica mentre Pit fa su e giù (ha già salito la fessura quest'estate con gli spit, ora vuole provarla a friends).



Per riposare le braccia, il giorno seguente seguiamo le menti ispirate del Rampik e del Ketty... Esplorazione, avventura e ravanage sopra casa! Che bello scoprire il nuovo nell'evidenza.












Ultimo giorno a disposizione per le fessure, in aiuto arrivano i Parma Boys! Dani stampa subito La Signora del Tempo poi Pietro riesce sulla Signora del Tampax infilandoci una bella serie di friends!
Io e Jacopo ci troviamo a nostro agio con il Tempo. E' arrivato il freddo ed è ora di scendere.








Lascio l'allegra combriccola mellica (rimarrei volentieri a festeggiare!) e viaggio verso Bergamo dove mi aspettano il Tito e Fabiez per la serata di Mick Fowler!
Ascoltiamo i racconti delle sue grandi salite per due ore senza pausa, il suo humor britannico non stancherebbe mai! Poi una breve panoramica sul rapporto tra Club Alpini e Alpinisti (giovani e non) ci rende speranzosi e apre la mente a noi e a tutta la sala (spero). 
Non è ancora il momento di tornare a casa così dopo un paio d'ore di sonno gentilmente offerte dalla Maison del Tito risaliamo la Val Brembana per spiccozzare e dare un occhio alle condizioni delle pareti per il raduno che stiamo organizzando...












Dopo un po' di pausa scatta un raid di quattro giorni di fila in Ticino, obiettivo: scalare il più possibile con un'ottica "diversa"... 
E' così che mi trovo con David e Edo ad Osogna per salire "clean" linee precedentemente spittate (consiglio assolutamente Linda poco Linda e Giorno Infausto, due tiri di incastro di dita assolutamente bellissimi) poi con David a dissacrare con gli uncini un muro di calcare... poi sempre con David e con, l'ormai leggenda, Dade a ragliarci su Volpacchiotta, un tetto offwidth da veri duri, in un'ambientazione perfettamente Underground!








Dopo le prime vere esperienze di Dry Tooling, decido di fare una "vacanza studio" di approfondimento... Niente è meglio di un weekend dal mio amico svizzero Jonas, forte drytooler!
Attraverso le Alpi e mi trovo nel familiare ambiente svizzero tedesco, con esso mi accoglie anche una bella nevicata! Siamo nelle prealpi del Jura, piccole montagne e colline che animano le distese pianeggianti, spazzate dalla Bise, della Svizzera Nord Alpina.
Primo giorno gran ravanata per sedici tiri di cresta e pilastrini nel bosco tra nebbia, neve e gran vento!








Nella calda e accogliente casa di Jonas ci abbuffiamo di fondue e poi a letto. La mattina seguente nevica ancora e c'è ancora la nebbia (condizioni del tutto normali per il Nord delle Alpi) così con tutta calma andiamo alla grotta di Eptingen, il parco giochi di Robert Jasper, dove anche Jonas è di casa. Qui troviamo altri appassionati di Dry che arrivano dalla Svizzera e dalla Germania, vengo a sapere che anche Jeff Mercier è passato di qui... Per fortuna la grotta è formata da un muro verticale dal qual dopo circa venti metri parte il mostruoso tetto, si ha così la possibilità di scalare fino all'inizio degli strapiombi e poi scendere. In ogni caso su tutte le vie sono presenti i rinvii fissi, sempre in ottimo stato grazie all'attenzione dei locals... La gran differenza rispetto al Bus del Quai (unica grotta da dry che ho visitato in Italia) è che qui le prese non sono scavate e men che meno segnate! A fine giornata porto a casa con soddisfazione e una gran ghisa il mio primo D9!
Con tutto quello che ho imparato, torno motivato a casa...



Ritorno quindi al Bus del Quai dove mi muovo molto meglio e dove voglio provare a salire uno dei pochi tiri non scavati, senza usare gli spit ma solo con dadi e friends. La roccia di certo non si presta, è sporca e poco solida, faccio un giro di ricognizione (con volo su dado!) e poi parto per il giro buono dove impiego moltissimo tempo a piazzare le protezioni (fidarsi è bene... però non così facile in queste condizioni!). Salgo il tiro, faccio tutti i movimenti e al momento di rinviare la catena mi prende il panico più assoluto, non vedo più niente, le mani si aprono, il corpo non risponde più, la testa è ferma... Mi aggrappo alla catena in modo selvaggio e... e niente, allenarsi (di testa!).



Il ponte dell'Immacolata lo vivo al Raduno B.A.L, che racconterò in un post a parte. Due giorni di grande freddo e vento ma anche di grande "umanità".

Senza pausa mi trovo a calzare le scarpette in Ossola, nella falesia di Osso (zona per me del tutto nuova) con David, Matteo della Bordella e la special guest Nico Favresse! Nico e Matteo provano roba dura... Io e David ci prendiamo grandi soddisfazioni su due bellissimi tiri d'incastro! Anche oggi si impara, ad esempio l'idea di piede buono secondo Nico... oppure che il calore del fuoco non sempre è positivo! Grande giornata di divertimento e arrampicata, in un posto bellissimo e pieno di "possibilità".
Tornerò di sicuro.
Chiudiamo la giornata con una pizzata in compagnia di Jackie, un forte Avanzo di Cantiere che gestisce la palestra d'arrampicata (e di lanci) di Sesto Calende.







Sempre non stop (ormai per il quinto giorno di fila) parto nuovamente da casa per arrampicare. 
Questa volta mi trovo con il mitico Pizza (anche lui mio compagno di corso) per salire una cascata in Val San Giacomo, questo primo vero ghiaccio segna un po' la fine dell'autunno e l'inizio dell'inverno!
Siamo ambiziosi e vogliamo provare una linea (aperta da due nostri istruttori) con una partenza di misto ma il ghiaccio è ancora troppo poco e così scaliamo l'affascinante Bava dello Spettro! Usciamo al sole, beviamo del tè e sgranocchiamo qualche biscotto, l'occhio sempre alla ricerca di nuove colate.
Essenzialmente ci stiamo godendo la vita.













"Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito com'è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama "rispetto".Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un'altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda é un invito a crescere.Oggi so che questo si chiama "maturità".Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama "stare in pace con se stessi".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.

Oggi so che questo si chiama "sincerità".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: persone, cose, situazioni e tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso; all'inizio lo chiamavo "sano egoismo", ma oggi so che questo è "amore di sé".
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama "semplicità".
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro. Ora vivo di più nel momento presente, in cui tutto ha un luogo.
E' la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo "perfezione".
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l'intelletto è diventato un compagno importante.
Oggi a questa unione do il nome di "saggezza interiore".
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi.
Oggi so che tutto questo è la vita."


Charlie Chaplin - dal discorso celebrativo per il suo 70° compleanno 16.4.1959










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